Detrazioni Irpef 2018

Indice

Detrazione Irpef al 50% per le ristrutturazioni edilizie 2018

A partire dal 1998 sulle ristrutturazioni edilizie è stata introdotta una detrazione fiscale del 36% che interessa gli interventi di ristrutturazione riguardanti intere abitazioni o parti comuni degli edifici residenziali, effettuati da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie. L’agevolazione è stata più volte prorogata nel tempo, fino all’adozione del D.L. 201/2011 che ha stabilizzato la stessa, rendendola permanente a partire dal 1° gennaio 2012 e stabilendo l’aliquota di riferimento pari al 36% delle somme spese.

Tuttavia, nel corso degli ultimi anni il legislatore ha optato per un trattamento di maggior favore per chi affronta opere di ristrutturazioni edilizie, permettendo di detrarre fino al 50% delle voci di spesa.

Per il 2018 trova applicazione pertanto la proroga della detrazione in misura del 50% delle spese affrontate per lavori di ristrutturazione sostenuti nell’anno in corso, per un ammontare massimo di 96.000 euro. L’importo della detrazione deve essere suddiviso tra tutti i soggetti che hanno sostenuto le spese e che hanno diritto alla detrazione (ad esempio marito e moglie cointestatari di un appartamento).

La detrazione Irpef viene ripartita su dieci quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui viene sostenuta la spesa di ristrutturazione. Possono beneficiare dell’agevolazione tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef, sia i proprietari degli immobili ma anche coloro che detengono diritti reali sugli immobili oggetto degli interventi di ristrutturazione, quali: proprietari o nudi proprietari, titolari di diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari o comodatari, soci di cooperative divise e indivise, soci delle società semplici, imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.

Tipologie di intervento

Le tipologie di spesa per le quali spettano le detrazioni riguardano edifici residenziali e sono elencate alle lettere a), b), c) e d) dall’art. 3 del DPR 6 giugno 2001, n. 380:

  1. Interventi di manutenzione ordinaria, tra cui interventi edilizi riguardanti opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione di finiture di edifici nonché interventi volti a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici.
  2. Interventi di manutenzione straordinaria, tra cui le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti di edifici, per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici (senza alterazione di volumi e superfici di singole unità immobiliari o della destinazione d’uso).
  3. Interventi di restauro e di risanamento conservativo, tra cui gli interventi edilizi volti a conservare la struttura e la funzionalità degli edifici (a titolo di esempio, consolidamento, ripristino e rinnovo di elementi costitutivi l'edificio, eliminazione di elementi estranei).
  4. Interventi di ristrutturazione edilizia: vi rientrano gli interventi volti a trasformare l’immobile mediante un sistema di opere che posso portare ad una struttura edilizia in tutto o in parte diversa da quella iniziale (ripristino o sostituzione di elementi costitutivi, eliminazione, modifica e inserimento di nuovi elementi ed impianti). Tra gli interventi di ristrutturazione edilizia rientrano la demolizione e successiva ricostruzione del fabbricato mantenendo immutate le caratteristiche di sagoma, volume, area occupata, nonché materiali caratteristici, fatte salve le sole innovazioni previste dalla normativa antisismica.

Come usufruire della detrazione Irpef

Per usufruire del bonus Irpef 2018 è necessario seguire le indicazioni dettate dall’Agenzia delle Entrate

  1. Spedire una raccomandata A/R all'Azienda sanitaria locale competente per territorio, prima di iniziare i lavori (tranne nei casi in cui le norme relative alla sicurezza sui cantieri non prevedano tale adempimento);
  2. Effettuare il pagamento di tutte le spese che possono usufruire della detrazione fiscale tramite bonifico bancario o postale. Tale bonifico dovrà obbligatoriamente riportare, oltre alla causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e quello del beneficiario del pagamento (o la partita IVA di quest’ultimo).
  3. Indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto di ristrutturazione e, nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore dell’immobile, gli estremi identificativi dell’atto che ne costituisce titolo.
  4. Conservare la documentazione relativa, da esibire in caso di eventuali controlli

Lavori di riqualificazione energetica

La legge di bilancio 2018 (legge n.205 del 27 dicembre 2017) ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 le detrazioni fiscali al 65% per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici esistenti.

Per alcuni tipi di intervento la detrazione è stata ridotta al 50% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2018 (ad esempio l’acquisto e installazione di finestre, comprensive di infissi e schermature solari).

Per i lavori che riguardano le parti comuni degli edifici condominiali, o per le riqualificazioni energetiche che coinvolgono tutte le abitazioni di un singolo condominio, i lavori che possono usufruire di un’agevolazione fiscale al 65% sono quelli effettuati tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2021.

A differenza del bonus sulle ristrutturazioni, potranno beneficiare della detrazione tutte le persone fisiche che possiedono un immobile a qualsiasi titolo, compresi quindi anche chi è in affitto e usufrutto. Gli interventi di riqualificazione energetica dovranno inoltre essere effettuati su edifici già esistenti e non sarà applicabile su quelli ancora in costruzione.

Tra gli interventi di riqualificazione energetica che rientrano all’interno della detrazione ci sono le spese di riqualificazione globale su edifici esistenti (per una cifra massima sulla quale applicare la detrazione di 100 mila euro), interventi su involucri degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, pompe di calore ad alta efficienza e gli impianti geotermici (per questi interventi la cifra massima è di 60 mila euro), e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione (30 mila euro è la cifra massima sulla quale detrarre l’Irpef).

Per approfondimenti consultare la sezione predisposta dall’Agenzia delle Entrate.

Interventi Antisismici

Per quanto concerne le misure antisismiche, previste per interventi su costruzioni adibite ad abitazione principale o ad attività produttive in zone sismiche ad alta pericolosità, la detrazione prevista per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 è del 50%, da ripartire in 5 rate annuali di pari importo.

Tali detrazioni sono elevate all’’85% nel caso in cui gli interventi vengano effettuati sulle parti comuni dell’edificio.

Per approfondimenti è disponibile la sezione dedicata alle detrazioni fiscali sugli interventi antisismici sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Acquisto di elettrodomestici e mobili

La legge di stabilità 2018 proroga il Bonus Irpef al 50% anche per le spese su elettrodomestici e mobili destinati all’immobile oggetto di ristrutturazione. Tali spese devono essere effettuate entro il 31 dicembre 2018 e le detrazioni possono essere richieste solo per interventi di ristrutturazione iniziati a partire dal 1° gennaio 2017. Per questa tipologia di spesa il tetto massimo è di 10 mila euro. È bene ricordare che la soglia massima di spesa per i mobili va a sommarsi a quella destinata alla ristrutturazione e riqualificazione edilizia. Affinché sia possibile usufruire dell’agevolazione anche per le spese sostenute per l’acquisto di grandi elettrodomestici, è necessario che questi siano di classe non inferiore alla “A+” (“A” per i forni) per le apparecchiature che richiedono l’etichetta energetica. Rientrano in questa agevolazione anche i grandi elettrodomestici per i quali non è ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica.

Al fine di beneficiare dell’agevolazione, il richiedente deve presentare nella documentazione copia della fattura rilasciata dal negoziante e, in caso di pagamento attraverso bonifico bancario o postale, copia dell’estratto conto che certifica il relativo addebito. Affinché la richieste del bonus mobili vada a buon fine è necessario conservare anche la documentazione ufficiale e la descrizione dei lavori edilizi effettuati, ed una copia dei documenti relativi alla comunicazione di inizio dei lavori rilasciata al Comune di ubicazione dell’immobile. Nel caso in cui i lavori eseguiti fossero in attività edilizia libera, si raccomanda di far protocollare dal Comune una lettera in carta libera dove vengono descritti i lavori effettuati sull’immobile, in modo da poter attestare l’esecuzione dei lavori.

Per approfondimenti è possibile consultare la sezione dedicata al bonus mobili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

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