Tasso bilanciato

Denominato anche tasso mix, il tasso bilanciato rappresenta un tasso di interesse utilizzato in presenza di mutui a tassi miscelati o tassi cocktail. Necessario per definire i piani di ammortamento di questa tipologia di mutui, il dato viene estratto calcolando la media tra tasso fisso e tasso variabile, basandosi sulle percentuali che lo stesso richiedente il mutuo fornisce all’istituto bancario che erogherà il finanziamento.

Per il calcolo del tasso bilanciato, si deve dividere una parte del capitale che sarà rimborsata calcolando un tasso fisso e la restante a tasso variabile. Ciò non produce due diversi tipi di contratto di mutuo, in quanto la percentuale viene poi calcolata addizionando le due frazioni e inserendo il risultato sulla rata da corrispondere.

Questo tipo di tasso è preferito da coloro che non vogliono scegliere tra tasso fisso e tasso variabile, e il motivo di questa decisione è abbastanza semplice: potendo miscelare i due tipi di interesse, si può in qualche modo bilanciarne il rischio e gli effetti, da qui il nome.

Il mutuario ha quindi facoltà di decidere, entro i limiti della normativa in vigore, come ripartire il capitale e come assegnare il tasso variabile e il tasso fisso.

È per lo più un tipo di scelta operata da chi ha più dimestichezza con i mercati finanziari e in grado di prevedere, anche, l’andamento futuro per ciò che riguarda i tassi di interesse. In effetti, la scelta del tasso fisso può portare a un aumento complessivo degli interessi, anche se molti ritengono che sia la soluzione migliore per garantirsi una certa stabilità.

Ovviamente, nel caso in cui – durante il piano di ammortamento – dovesse verificarsi un aumento del tasso Euribor, solo la quota capitale su cui si è scelto di applicare il tasso variabile aumenterà, ma la stessa cosa accadrebbe in caso di diminuzione della percentuale.

Ultimo aggiornamento 27/08/2019

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