Mutuo prima casa

Il mutuo prima casa è il prestito ipotecario rivolto a coloro che non sono ancora proprietari di alcun immobile e costituisce la tipologia di mutuo più comunemente richiesta dai clienti in Italia (gli ultimi dati di rilevano che la richiesta di mutuo prima casa incide per oltre il 60% sulle richieste totali di mutuo nel primo semestre del 2014).

Indice

La guida ai mutui prima casa: cosa sono e come scegliere il migliore per te

Una volta scelto l’immobile, è necessario capire quale cifra richiedere: generalmente, per il mutuo prima casa la banca copre fino all’80% del valore di mercato dell’immobile, anche se alcune arrivano a finanziarie l’intero valore (si parla in quel caso di mutuo 100%) a fronte di garanzie e interessi maggiori.
Ma procediamo passo passo nel percorso di erogazione del mutuo prima casa, dalla scelta dell’immobile a quella della banca, dalla richiesta di mutuo all’erogazione dello stesso.

Scelta dell’immobile e della banca

Una volta individuato l’immobile che si desidera comprare è possibile per l’acquirente cercare la somma necessaria all’acquisto valutando le offerte delle diverse banche e trovare così la proposta più vicina alle proprie esigenze. è lo strumento ideale per paragonare i mutui di molteplici istituti e scoprire il più adeguato, farne richiesta online, ed ottenere una consulenza specializzata comodamente da casa propria.

Parere di fattibilità

Individuati banca e mutuo, sarà necessario compilare la richiesta di mutuo presente sul sito con precisione ed in ogni sua parte, con le informazioni riportanti i dati anagrafici del richiedente, insieme alla composizione del suo nucleo familiare; la posizione lavorativa e il reddito netto del richiedente o dei richiedenti; la descrizione dell’immobile oggetto di acquisto e delle sue pertinenze, così come il suo valore.
Questi sono i dati necessari alla banca per poter esprimere un primo parere di fattibilità, ovvero di concessione del mutuo prima casa, che si basa su quattro elementi principali:

Richiesta di mutuo

Dopo aver ricevuto il parere di fattibilità è necessario inoltrare alla banca tutta la documentazione necessaria a conferma di quanto dichiarato nella richiesta di mutuo, che varia a seconda della posizione lavorativa del richiedente.
Infatti un lavoratore dipendente dovrà fornire:

Invece il lavoratore autonomo o libero professionista dovrà fornire:

Infine, per tutti, e ad integrazione dei documenti sopra elencati, sarà altresì necessario presentare:

Una volta acquisita la documentazione inoltrata dal cliente ed effettuati ulteriori necessari accertamenti, la banca delibera sull’erogazione o meno del finanziamento e ne dà immediata comunicazione al richiedente, fissando altresì la data della stipula dell’atto pubblico di finanziamento.

Erogazione del mutuo

La fase conclusiva del procedimento è la stipula del contratto di mutuo tramite atto pubblico davanti ad un notaio, alla presenza della Banca e del richiedente. In questo modo, la Banca consegna al mutuatario una somma di denaro, che la controparte si obbliga a restituire successivamente. Generalmente, insieme al contratto di mutuo, viene anche costituita un’ipoteca a favore della banca sull’immobile oggetto del finanziamento; l’ipoteca varia dal 150% al 300% del finanziamento erogato, per coprire gli interessi del finanziamento, così come eventuali interessi di mora nel caso di ritardo nei pagamenti o mancato pagamento di alcune rate, eventuali premi assicurativi, oneri vari e spese giudiziali che la banca dovrebbe sostenere per il recupero di quanto dovuto. All’estinzione del mutuo, in base alla legge Bersani (legge n. 40/2007), la banca provvede automaticamente alla cancellazione dell’ipoteca, senza costi per il cliente.

Una volta sottoscritto il contratto, la somma del finanziamento viene messa a disposizione del mutuatario.

Agevolazioni prima casa

Oltre a quanto scritto sopra – che è un riassunto dell’iter generale da seguire per arrivare all’erogazione di un mutuo - è importante individuare le caratteristiche necessarie a far sì che un immobile venga classificato come prima casa, in quanto sottoposto ad agevolazioni fiscali importanti.
Perché un immobile possa essere considerato prima casa:

Acquisto per agevolazioni prima casa

Venditore Iva Registro Ipotecaria Catastale
Privato NO 2% 50 € 50 €
Impresa, con vendita senza Iva NO 2% 50 € 50 €
Impresa, con vendita soggetta a Iva 4% 200 200 € 200 €

Acquisto senza agevolazioni prima casa

Venditore Iva Registro Ipotecaria Catastale
Privato NO 9% 50 € 50 €
Impresa, con vendita senza Iva NO 9% 50 € 50 €
Impresa, con vendita soggetta a Iva 10% - 22% 200 200 € 200 €

In caso di acquisto con agevolazioni prima casa sono inoltre previste la detrazione della service tax Tasi, a discrezione dei singoli comuni, e la detrazione degli interessi passivi del mutuo, che corrisponde al 19% del costo sostenuto a titolo di interessi passivi sul mutuo ipotecario stipulato per l’acquisto dell’abitazione principale.
È possibile includere nell’agevolazione anche i costi dell’istruttoria e della perizia bancaria, le imposte pagate sul mutuo e il costo dell’atto notarile stipulato per il mutuo medesimo (escluso il costo dell’atto di compravendita), fino ad un massimo di 4.000 euro. Il beneficiario è l’acquirente dell’immobile, e deve anche essere l’intestatario del contratto di mutuo. Ricordiamo inoltre che l’imposta di registro proporzionale non può comunque avere importo inferiore a 1.000 euro. I trasferimenti assoggettati a questa imposta sono esenti dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie. Per quanto concerne le vendite assoggettate a Iva, in aggiunta all’imposta di registro, vanno applicate anche, salvo casi particolari, l’imposta di bollo di 230 euro (considerando il caso del rogito notarile) e la tassa ipotecaria di 90 euro (di cui 55 per la voltura catastale).

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