Diritto d'uso

Il diritto d'uso è il diritto di una persona di servirsi del bene di qualcun altro e di raccoglierne i frutti. A prima vista, sembra uguale al diritto di usufrutto, ma si differenzia da esso perché non consente al beneficiario (detto usuario) di cedere a sua volta la possibilità di servirsi del bene a qualcun altro, ad esempio tramite l'affitto. 

Rispetto all'usufrutto, quindi, il proprietario mantiene un collegamento più forte con il bene di sua proprietà. Inoltre, il bene può essere utilizzato dall'usuario solo nel limiti dei bisogni suoi e della sua famiglia e non può creare un profitto. Ad esempio, l'usuario di un campo ha diritto di coltivarlo e di consumare i frutti della coltivazione in famiglia, ma non può venderli. 

Proprio come nel caso dell'usufrutto, però, il diritto d'uso è limitato nel tempo. Il limite può essere stabilito nel momento della concessione, e dove non stabilito diversamente è rappresentato dal decesso dell'usuario. Non può quindi essere passato agli eredi. Possono però parteciparvi più persone, che devono dividersi i frutti in quote uguali. 

Il diritto d'uso può anche essere costituito a favore di persone giuridiche, come società o associazioni. In quel caso però queste non possono raccoglierne i frutti. 

Il diritto d'uso può essere costituito: 

  • Tramite un contratto, ad esempio nel caso in cui una proprietario abbia un terreno che non può utilizzare e decida di concederne l'uso a un vicino di casa perché ne faccia un orto per il suo uso privato.
  • Tramite testamento.
  • Tramite una sentenza giudiziaria. 
  • Tramite l'usucapione

Viene definito come un diritto reale di godimento, proprio come l'usufrutto e il diritto d'abitazione, ed è regolato dall'articolo 1021 del codice civile.  

Ultimo aggiornamento 24/09/2019

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