Libor

Il Libor, acronimo dell’inglese London Interbank Offered Rate, è il tasso medio che viene applicato alle transazioni sul mercato interbancario, ossia dove le banche si scambiano fondi a breve termine (spesso durante la notte, dopo la chiusura degli scambi ufficiali). È il più importante saggio di riferimento al mondo poiché viene utilizzato come benchmark dalle banche. 

Il suo andamento, oltre a essere seguito dagli addetti ai lavori, interessa direttamente anche i risparmiatori. A esso sono infatti legati tutti gli altri tassi applicati ai prodotti bancari: dal conto correnti a quello di deposito, dai mutui a tasso variabile ai prestiti, dalle carte di credito a tutti i prodotti derivati (come i forward rate agreement e gli Irs, Interest rate swap). 

Il Libor è disponibile in sette scadenze, dall’overnight (da un giorno all’altro) a dodici mesi, e in cinque valute:

  • Yen
  • Dollaro Usa
  • Franco svizzero
  • Sterlina inglese
  • Euro

Il benchmark, disponibile una volta al giorno (attorno alle 11.45, orario di Greenwich), è il tasso con cui le banche ottengono - da altri istituti - prestiti non garantiti per un periodo e in una valuta definiti. Il dato è la stima scaturita da un pannello di banche (11-18 per ciascuna valuta) costituito nel 2015: l’Ice (Intercontinental Exchange), taglia le quattro cifre più alte e le quattro più basse, fa la media delle proposte che rimangono. 

Gli istituti che si trovano scoperti in termini di liquidità spesso ricorrono all’interbancario perché presenta tassi più bassi rispetto ai prestiti che potrebbero chiedere alla Banca centrale. 

Il Libor, nato alla fine degli anni Sessanta, fino al gennaio 2014 è stato gestito dalla Bba (British Bankers Association) la cui credibilità è venuta meno.

Ultimo aggiornamento 26/09/2019

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