Separazione dei beni

La separazione dei beni è uno dei due possibili regimi patrimoniali che una famiglia può adottare. L'altro è la comunione dei beni. I coniugi possono adottare questo regime patrimoniale sia prima del matrimonio, stipulando una convenzione davanti al notaio, sia al momento della celebrazione, dichiarandolo al celebrante (o, in genere, quando si va in Comune per le formalità che precedono il matrimonio), o anche dopo (sempre davanti a un notaio). 

Con la separazione dei beni, ognuno dei due coniugi è l'unico proprietario dei beni che ha acquistato singolarmente nel corso del matrimonio. Come si capisce quindi dal nome di questo regime patrimoniale, i patrimoni dei coniugi restano separati. Possono però naturalmente fare degli acquisti in comune, come ad esempio un auto o una casa, con la proprietà che viene a quel punto intestata a entrambi. 

Questo regime patrimoniale offre diversi vantaggi: 

  • In caso di fallimento di uno dei due coniugi, il fallimento stesso non è esteso anche all'altro.
  • In caso di debiti non pagati, i creditori non possono rifarsi sul patrimonio del coniuge. 
  • In caso di divorzio, la partizione dei beni è assai più semplice. 

Il fatto che i coniugi abbiano adottato la divisione dei beni (che è un altro termine con cui viene chiamata la separazione dei beni), non significa che abbiano meno doveri nei confronti della famiglia. Entrambi hanno infatti l'obbligo di contribuire al mantenimento della famiglia secondo le loro possibilità. 

In caso di coppia in cui vige la comunione dei beni, la separazione dei beni può essere anche ottenuta in via giudiziale, se uno dei coniugi:

  • è stato interdetto;
  • è inabile alla gestione del patrimonio;
  • ha male amministrato i beni comuni;
  • se ha danneggiato gli interessi dell'altro o i beni comuni;
  • se ha avuto una cattiva condotta nei confronti dei beni comuni;
  • se non ha partecipato al mantenimento della famiglia secondo le sue possibilità.

 

Ultimo aggiornamento 30/09/2019

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