Tasso di Ingresso

Col termine tasso di ingresso si indica il tasso di interesse che viene applicato all’inizio del piano di ammortamento di un prestito o di un mutuo. Viene anche chiamato tasso promozionale, in quanto gli istituti bancari sono soliti applicare un tasso di interesse minore, e per un periodo breve, allo scopo di acquisire nuova clientela.

È quindi la banca a promuovere questo tipo di agevolazione e a stabilirne anche la durata, che può protrarsi per qualche mese o qualche anno: il valore del tasso di ingresso e della durata vengono decisi all’atto della stipula del mutuo o del finanziamento.

Quando si stipula un mutuo o un finanziamento, è bene chiarire con l’istituto bancario i termini del tasso di ingresso, in quanto a esso seguirà il tasso a regime, con valori che devono essere valutati anzitempo, e in considerazione di un altro fattore: nel caso dei mutui, infatti, si può scegliere tra tasso fisso e tasso variabile, e questo determinerà un diverso modo di calcolare il tasso a regime.

Grazie al tasso di ingresso si potranno comunque alleggerire le rate iniziali, per poi passare al tasso definitivo solo dopo il periodo concordato con la banca.

Il periodo di calcolo del tasso di ingresso viene valutato in base alle rate di restituzione del mutuo o del finanziamento. Più si protrarrà questo lasso di tempo, maggiori possibilità ci sono che la banca conceda un maggior periodo calcolato col tasso di ingresso.

È sempre bene contrattare per cercare di ottenere un periodo promozionale maggiore, facendo però attenzione: un minor tasso di ingresso, seppure allettante, può far generare un tasso a regime di gran lunga superiore, e questo farebbe perdere ogni vantaggio iniziale.

Ultimo aggiornamento 23/09/2019

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