TAN - Tasso Annuo Nominale

Il TAN (Tasso Annuo Nominale) è il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato dagli istituti finanziari all’importo lordo del finanziamento. Sommando il TAN con la quota capitale (cioè la quota del capitale prestato che va restituita in ogni rata) si ottiene l'ammontare della rata.

Questo tipo di tasso non tiene conto però del tipo di rateizzazione e non comprende tutta una serie di spese che invece vanno a gravare sull'effettivo costo del finanziamento, come ad esempio le spese accessorie obbligatorie (che sono le spese che una banca deve sostenere per legge, come quelle per la perizia, o l'assicurazione necessaria in caso di mutuo superiore al 80% del costo di un immobile), le tasse o l'eventuale provvigione dovuta a un intermediario. 

Il calcolo del TAN è diverso a seconda della tipologia di mutuo: 

  • In quelli a tasso fisso, il TAN è calcolato sommando l'IRS (un valore fisso relativo a un certo tipo di scambi di denaro) con lo spread (ovvero il guadagno dell'istituto di credito).
  • In quelli a tasso variabile, il TAN è calcolato sommando l'Euribor (un valore relativo agli scambi di denaro in area UE) con lo spread. 

Come abbiamo spiegato, il TAN non include molti costi che invece gravano sul mutuatario quando si accende un mutuo, come le tasse, le spese obbligatorie e via dicendo. Per questo è stato stabilito per legge che i contratti di mutuo (così come il documento di sintesi) debbano indicare il TAEG, vale a dire il Tasso Annuo Effettivo Globale. Quest'ultimo è un tasso che include anche le spese e le tasse di cui sopra, con la sola eccezione delle spese notarili. 

Il TAEG è un valore più affidabile del TAN per calcolare il costo di una rata di un prestito, e per questo è quello che bisogna prendere in considerazione quando si cerca il mutuo più conveniente.

Ultimo aggiornamento 09/08/2019

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