Accendere un Mutuo

Accendere un mutuo significa aprire un mutuo con un istituto di credito, ricevendo cioè un prestito che bisognerà poi restituire a rate con un certo interesse, sulla base di un accordo tra il mutuatario e l'istituto stesso.  

 

Per accendere un mutuo bisogna passare attraverso diverse fasi, che sono: 

  • La ricerca di un mutuo conveniente, ad esempio usando il comparatore messo a disponsizone da MutuiOnline.it per il confronto dei mutui presenti sul mercato. Il valore più importante per scoprire qual è il mutuo migliore è il TAEG, vale a dire un tasso che comprende sia gli interessi che le spese e le tasse.
  • La presentazione della domanda, in occasione della quale bisognerà fornire la documentazione relativa ai propri dati anagrafici, ai propri redditi e all'immobile per cui si vuole richiedere il prestito. 
  • L'analisi di fattibilità, compiuta dall'istituto di credito o da un intermediario, per valutare il rischio di fornire il finanziamento. 
  • La perizia dell'immobile, per valutarne il reale valore, su cui poi viene stabilito l'ammontare del mutuo. 
  • La relazione notarile preliminare, cioè una relazione redatta da un notaio a proposito dell'immobile in questione, i suoi passaggi di proprietà, l'assenza di ipoteche, ecc.
  • La delibera ufficiale del finanziamento, con cui il mutuatario riceve notifica dell'approvazione del finanziamento.
  • Il contratto di mutuo vero e proprio, che viene stipulato sulla base di un accordo tra le parti e che comprende chiaramente informazioni cruciali relative, ad esempio, al TAEG, alla scadenza delle rate, ecc. 
  • L'iscrizione dell'ipoteca da parte del notaio, che stabilisce che, in caso di fallimento nella restituzione del prestito, la banca entrerà in possesso dell'immobile e avrà la possibilità di venderlo per rivalersi.

Alla fine di tutti questi passaggi, il mutuo è acceso e viene erogato il finanziamento necessario per acquistare l'immobile. Tale finanziamento va poi restituito a rate in un certo numero di anni, pagando un “sovrapprezzo” nella forma di un tasso di interesse, che può essere fisso o variabile.

Ultimo aggiornamento 10/10/2019

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